(12/07/2011)
Le Poesie : Sant'Agata, spione beato

Sant’Agata, spione beato 

“Che bello stare seduto

 sopra un sasso

 in cima a una collina

 a guardare il sole

 che pare affoghi

 piano piano,

non so se stanco

 o sonno lento,

ma sempre pronto

 alla sveglia del mattino;

desidererei essere pittore

 per questo tramonto,

che in fondo

 è come quello della vita,

quando pur stanco,

godi sereno

 quell’Immenso davanti,

che non hai mai avuto

 il tempo di apprezzare

 per mille cose da fare”. 

 Davanti a questo panorama e immerso nel silenzio la mente si pone domande, a cui, poi, cerca di dare risposte, ha il tempo di guardare, riflettere, assaporare la natura e sentire Dio che dirige l’orchestra della vita, così si arriva ad una serenità infinita. 

“Ho visto le stelle cadere,

la luna crescere e calare,

il sole nascere e tramontare,

che meraviglia Signore!

Ho sentito la fonte gasata

serena gioire e canticchiare,

la pioggia scrosciare e ticchettare,

la tempesta inveire e turbare,

l’uragano travolgere e dilagare,

un’orchestra perfetta, o Signore!

Ho camminato sui prati fioriti,

nelle valli del dolore,

sui monti della speranza

nel Paradiso dei sogni,

Ma Tu solo sai,

 quando mi dovrò fermare, o Signore! 

La fede in Dio dà la forza a mio padre di sopportare il dolore per la parte di vita che non c’è più,per le persone care che hanno guidato i suoi e i miei passi e che ritornano vive nella mente ad ogni passo e ad ogni angolo del paese. 

“ Mamma

Questa notte ti ho sognato,

non so se più per il mio desiderio

di vederti o per la tua paura

di essere dimenticata.

L’importante è ritrovarsi sempre”.                      

“Mamma

Parola sacra che dall’anima sale,

tanto immensa che tutto t’impegna,

solo a dirla un bacio pare.

Mamma della vita l’altare

mamma e s’apre il cuore,

mamma se hai paura,

mamma in ogni dolore,

mamma pur nel morire,

perché nessun altro

tanto può capire,

tanto può amare, tanto può dare.

Mamma sempre bella,

comunque e dovunque sia,

mamma splendida stella

che illumini la via,

mamma, senza nulla chiedere,

oltre la vita, se potessi cedere,

mamma se vai lontano,

mamma per ogni perdono,

mamma, mamma, mamma,

tesoro mai valutato

che ben comprendi

quando l’hai perduto. 

Il “cuore” dell’uomo cullato da mamma Pace può spogliarsi di tristezza, egoismo, paure, solitudine e finalmente vestirsi di perdono, amicizia, altruismo e solidarietà, dando agli altri il dono gratuito “dell’Amore senza limiti” di Dio.

L’uomo ha il compito di vivere in modo autentico, considerando la sua vita come un “ dono” e non in un mondo di “specchi e di cornici”, un mondo in cui apparire è più importante dell’essere. Tutto questo è sottolineato nella poesia-testamento che mio padre ha dedicato in primis a noi, ma ovviamente si estende a tutti voi.