In greco antico si direbbe Agorà : ἀγορά, da ἀγείρω = raccolgo, raduno) è il termine con il quale nell'antica Grecia si indicava la piazza principale della polis.
La piazza XX Settembre
“Da piccolo non sapevo ancora
che quel giorno era nata l’Italia,
lo sapeva solo il mio libro di storia
che rimaneva chiuso in una cartella di cartone.
La piazza cuore di un paese,
luogo dove si riversano tutti gli abitanti,
per vedersi, parlarsi
o, semplicemente,
per ritrovarsi.
La piazza, luogo ideale
dove un agglomerato di case,
smette di essere paese
e diviene “comunità “.
La piazza per noi è sempre
stata “la chiazza”,
sede di circoli e di bar,
luogo di ritrovo di operai
o di semplici sfaccendati,
posto di passaggio
e di passeggio,
ritrovo nelle sere d’estate,
quando la voglia di vedere gente
ti porta dalla Piazza al Perillo,
come in una processione continua.
La nostra piazza,
in effetti sono due:
una più piccola:
proscenio naturale
di mille avvenimenti e
terrazza graziosa che affaccia
sulla Daunia nostrana.
L’altra, quella più grande,
è la piazza che mi ricorda bambino,
passeggiata ideale nella memoria
di un ragazzo di paese.
La processione del santo,
la banda che passa,
i funerali con la bandiera a mezz’asta,
i fuochi alla festa dei santi patroni,
io che aspetto il botto finale
con le mani alle orecchie,
i comizi dei partiti davanti al Comune,
la televisione nei circoli,
la passatela ai tavoli di tutti i bar,
le paste da Picariello,
i gelati da Carlóne
e le caramelle “nda lu buccàcce”
da Nicola Andunàcce.
La chiazza XX settembre,
luogo caro della memoria
dove ogni tanto
vi faccio ritorno,
a bordo dell’immaginazione .”
(Giovanni, 22 febbraio 2018)