Contillo Francesco: 1800 - Primo sindaco dopo la caduta della Repubblica Partenopea ed il ritorno dei Borboni sul trono di Napoli. La comunità santagatese, come altre, dopo la ventata rivoluzionaria del 1799, è carica di tensioni ed attende riforme.
Danza Michelangelo: 1801
Di Giorgio Nicola: 1802-1803
Contillo Vincenzo: 1804
Petronio Gerardo: 1805
Montemorra Donato: 1806 – Ricopre la carica durante il riordinamento amministrativo ordinato dal re Giuseppe Bonaparte, al ritorno dei francesi nel Regno di Napoli.
Anzano Nicola: 1807 – Soppressione del monastero di S. Maria delle Grazie dei Padri benedettini di Montevergine. Infierisce il brigantaggio e molti santagatesi aderiscono. Nel mese di gennaio il paese insorge, forse in corrispondenza con i briganti di Cerignola ed Andria. Contro i francesi viene organizzato un tumulto popolare dal filoborbonico Francesco Magnisio.
Petronio Stefano: 1808 - Sindaco al tempo di Gioacchino Murat. Nel 1809 si chiude il convento dell’Annunziata per le leggi di soppressione degli ordini religiosi possidenti introdotte dai francesi ed i Francescani conventuali sono allontanati. S’impianta l’ufficio anagrafe e la scuola comunale. La prima classe raccoglie solo ragazzi e primo maestro è il sacerdote don Filippo Orlandella. Manca la maestra per aprire una classe femminile.
D’Alessandro Nicola: 1809. Tra il 1809 ed il 1810 si avvia una vendita carbonara a Sant’Agata. Tra gli iscritti anche sacerdoti. Il clima sociale è molto inquieto.
Contillo Francesco: 1810. Infierisce il brigantaggio.
Malleone Vincenzo: 1811 – Termina la controversia, apertasi dopo l’abolizione della feudalità, tra il Comune ed il marchese di Trevico. Viene confermata la sentenza del 13 giugno 1809 circa l’assegnazione delle località Olmo, Difesa del Monte e Difesa delle Cesine al Comune. Un folto gruppo di santagatesi nella notte tra il 26 ed il 27 maggio tenta di riappropriarsi della Difesa (174 versure) assegnate ad Accadia dalla Suprema Commissione Feudale. Segue processo. Sono soppresse le parrocchie di S. Andrea e S. Michele Arcangelo, ripristinate dopo qualche anno.
Vinciguerra Michele: 1811. Si minacciano sommosse: il basso popolo ed i contadini chiedono terra e giustizia sociale.
Del Buono Giuseppe: 1812- 1817. Il Commissario Biagio Zurlo quotizza, tra il 1812 – 1814, il Violetto Vecchio, Violetto Nuovo ed Isca. Il Del Buono avvia importanti lavori pubblici, fa installare il primo orologio pubblico sul palazzo municipale e rifà la fontana vecchia. Ricopre la carica di sindaco nel passaggio dal Decennio francese alla seconda restaurazione borbonica.
Rosati Giuseppe Nicola: 1818-1820. Durante il suo ufficio si registra un deficit nel bilancio comunale di ducati 1600, e per raggiungere il pareggio viene imposto il dazio sul macinato in ragione di un carlino
a tomolo, nel 1820. La popolazione risponde con una grande sommossa per mancanza di pane. S’inizia la costruzione della cappella del cimitero, intitolata alla Madonna Addolorata.
Del Buono Giuseppe: 1821-1824. Prosegue sulla linea tracciata nel suo precedente incarico. Nel 1824 Sant’Agata conta 4.430 abitanti.
Anzano Pasquale: 1825- 1827. La polizia borbonica vigila attentamente. La quiete pubblica è alterata. Nel 1827 scoppia un’epidemia mortale non identificata che miete molte vittime.
Volpe Decio: 1828-1829.
Vinciguerra Francesco Paolo: 1830-1832.
Del Buono Luigi: 1833-1835. Incomincia a prospettarsi urgente la sistemazione della rete viaria interna ed esterna del paese.
Torres Michele: 1836-1841. Chirurgo di chiara fama, tra i più competenti della provincia. Acceso liberale, ha partecipato ai moti del ‘20-’21. S’inizia la strada per Accadia, Monteleone ed Ariano. Nel 1837 scoppia un’epidemia di colera.
Santoro Giuseppe Nicola: 1842-1845. Continua i lavori avviati dai suoi predecessori.
Barbarito Gerardo: 1845- 1847. Il clima santagatese è sempre meno sereno per le rivalità, anche ideologiche, tra le famiglie più notabili.
Volpe Alfonso: 1848-1853. All’annuncio della Costituzione, i liberali fanno sparare mortaretti in piazza ed obbligano sindaco ed autorità a mettere il nastro tricolore alla bandiera. Fallisce la speranza di libertà. La polizia borbonica esegue perquisizioni e controlli. Su una popolazione di 4955 abitanti, 15 sono dichiarati “attendibili” in politica, fra cui il medico Michele Torres che fu sindaco dal 1836 al 1841.
Vinciguerra Gerardo: 1854- 1856. Avvocato noto e stimato in tutta la provincia. Riordina l’amministrazione comunale ed avvia altri importanti lavori pubblici. Nel 1856 passa ad amministrare i beni della casa spagnola Fuentes a Cerignola. Nel 1854 scoppia un’altra epidemia di colera.
Santoro Luigi: 1856-1859. Si muove senza grandi innovazioni sulle orme dei suoi predecessori.
Barbato Francesco Paolo: 11 febbraio- 27 luglio 1860. Rinomato e dotto chirurgo. Il suo primo incarico coincide con uno dei periodi più difficili della storia del Mezzogiorno: la caduta dei Borboni e la conquista garibaldina. Il processo di unificazione nazionale comporta molti gravi episodi di intolleranza, che preannunciano il brigantaggio.
Nova Domenico Antonio: 27 luglio 1860-22 agosto 1861. Nominato sindaco dal Comitato rivoluzionario di Foggia. Il 21 ottobre 1860 si svolge il plebiscito annessionistico. Sono chiamate a votare a Sant’Agata 1548 persone: dall’urna escono 1548 SI a favore dell’annessione al Regno d’Italia. Il primo consiglio comunale è composto da: Antonio Nova, sindaco; Giuseppe De Rienzo, Achille Barbarito, Luigi Carpentieri, Antonio Del Buono, Pasquale Galli, Pasquale Mele, Antonio Lerra, Costantino Volpe, decurioni. Capitani garibaldini: Claudio Del Buono e Achille Barbarito.
Barbato Francesco Paolo: 1861-1863. Richiamato alla carica di sindaco per il suo equilibrio in un momento di forti tensioni sociali e massima espressione del brigantaggio. Per ristabilire la quiete pubblica un reparto di garibaldini è accasermato nel palazzo del marchese. Subentra un reparto di bersaglieri. S’istituisce un tribunale militare che esegue condanne capitali sul piano di S. Carlo di persone sospettate di brigantaggio.
Volpe Costantino: 1864-1869. Illustre avvocato e poeta stimato dal Manzoni, Cantù, Praus. Si preoccupa di ristabilire la quiete pubblica e di migliorare le condizioni generali del paese, ed affronta numerose spese per le vie di comunicazione con Candela e Foggia. S’impianta l’ufficio telegrafico. S’istituisce il ginnasio-convitto nei locali di S. Maria delle Grazie, chiuso per mancanza di fondi dopo tre anni. Nel 1866 viene soppresso il convento francescano di S. Carlo.
Barbato Francesco Paolo: 1870-1876. Riesce a pareggiare il bilancio comunale in crisi per le opere pubbliche avviate, senza gravare di tasse il popolo. Il 1° gennaio 1874 sorge la Società di Mutuo Soccorso. Prepotentemente avanza la questione sociale. Tra il 1871 ed il 1896 si mettono all’incanto 1592 versure pugliesi e sorteggiate 1692 quote relative a S. Pietro e S. Maria d’Olivola, Casaleandra, Cesine, Coste Lavanghe, Acquasalsa, Molignana, Serra e Pozzillo.
Locurcio Lorenzo: 1876. Agrimensore. S’istituisce, sull’antico Monte frumentario di S. Lorenzo, una Cassa di prestanza agraria per aiutare i coloni poveri.
Volpe Ramiro: 1877. Notaio. Il consiglio comunale si trova ad affrontare difficoltà di vario genere, che ne determinano la crisi.
Mele Francesco: 1878. Farmacista. E’ regio delegato e rimane in carica tre mesi dopo lo scioglimento del precedente consiglio comunale.
Volpe Costantino: 1878-1882. Ritrova animi inquieti e poco docili. Le attività avviate e che riguardano lavori pubblici, pubblica istruzione, occupazione, richiedono non solo concordia, ma anche disponibilità economiche che risultano purtroppo carenti. Nel 1880 si costituisce la Banda musicale cittadina, cui il Comune assegna maestro, abiti, strumenti.
Volpe Leopoldo: 1883. Fu un bravo ed onesto medico, amato dai santagatesi. Dai documenti risulta che si alternano nella presidenza del consiglio comunale Torres Nicola, Anzano Nicola, Del Buono Aretino fino al 1885.
Barbato Francesco Paolo: 1885-1887. Si avvia la pratica per la costruzione dell’acquedotto che dovrà portare al paese l’ approvvigionamento idrico dalla sorgente dell’Acquatorta.
Mele Francesco: 1888-1891. Si adopera per conservare la Pretura, assegnata a Sant’Agata nel 1848.
Barbato Nicola: 1892-1893. Le terre di Palino, ex feudo marchesale, sono divise in 312 quote ed assegnate. Si quotizza il Demanio comunale. Si registra una grande inquietudine nel popolo per la spartizione delle terre e l’assegnazione delle quote ai richiedenti. Il 21 maggio 1893 si dimettono 15 consiglieri comunali. Aperta la crisi, con Real Decreto viene nominato commissario per gestione provvisoria l’avv. Pacchierotti Costantino: 1893. Si riapre il ginnasio – convitto nei locali dell’ex monastero di S. Maria delle Grazie.
Locurio Samuele: 1893-1902. Il consiglio comunale si ricompone il 28 settembre
1893. L’impegno comunale è per l’approvvigionamento idrico, la sistemazione della strada Candela- S. Agata e molte strade interne, per collegamenti con corrispondenza con Deliceto, Bovino e Foggia. Papa Leone XIII lancia un appello per installare 19 croci su altrettante alture italiane in commemorazione dei 19 secoli della Redenzione. Il clero santagatese partecipa
al concorso. La croce viene installata sul monte di fronte al paese e benedetta il 7 luglio 1902 dal vescovo mons. Giuseppe Padula. Da allora il monte, dedicato a Cristo Redentore, si chiama «Monte della Croce».
Barbato Francesco: 1902-1920. Diciotto anni di sindacato, il più lungo nella storia dei sindaci santagatesi. L’impegno degli amministratori è nella realizzazione dei numerosi lavori pubblici avviati, come l’acquedotto, la costruzione dei serbatoi di riserva idrica, fontane e fontanine pubbliche, lavatoi,
abbeveratoi. Nel 1904 S. Agata conta 6072 abitanti. Il 5 aprile 1905, giorno delle Palme, cade una pioggia di ceneri provenienti dal Vesuvio. Nel 1910 si avvia l’impianto di illuminazione elettrica cittadina che si collauda il 27 luglio del 1912. Il 18 giugno 1813 s’inaugura il servizio automobilistico comunale. Nel 1915 s’istituisce un comitato civico per l’assistenza ai figli dei combattenti della I guerra mondiale. Tra caduti e dispersi si contano circa 100 uomini. Nel 1916 si stabilisce il calmiere dei generi di prima necessità. Sempre più consistente l’emigrazione verso l’estero, soprattutto il Nord America.
Locurcio Antonio: 1921-1923. Il primo dopoguerra è segnato da grande miseria e sforzi di ripresa. L’emigrazione priva il paese di molte braccia di lavoro. Il 9 giugno 1923 viene inaugurato il monumento ai caduti, opera dello scultore professore Turillu Sindoni di Roma. L’intero Consiglio rassegna le dimissioni.
Mascia Corrado: Commissario prefettizio dal 29 agosto all’8 dicembre 1923.
De Feo Giuseppe:
Commissario prefettizio dall’8 dicembre 1923 al 1925. L’adesione dei santagatesi al fascismo è quasi totale: nelle elezioni del 1924, il Fascio raccoglie 1302 voti su 1304 votanti. A Benito Mussolini si conferisce la cittadinanza onoraria, il 17 maggio 1924. L’8 maggio dello stesso anno s’inaugura la Casa del Sacro Cuore di Gesù, fondata da mons. Donato Pagano.
Del Buono Scipione: 1925-1927. L’ultima seduta della Giunta si tenne il 20 marzo del 1927. Soppressa l’elettività dei Consigli comunali e provinciali, vengono nominati i podestà direttamente dal Governo. Aggiornamento del piano regolatore per un equilibrato sviluppo edilizio. A Sant’Agata arriva la prima radio.
Barbato Donato: 1927-1929. Primo podestà. In tutto il ventennio fascista si realizzano molte attività in ogni campo, per dare “sollievo ai disoccupati”, creare occupazione, aiutare le famiglie. L’ing. Paolo De Martino di Napoli redige il Piano regolatore “pel consono sviluppo edilizio del lato occidentale” del paese. Si prevede, tra l’altro, la costruzione di strade, l’allargamento della piazza XX Settembre, l’allestimento del Parco Rimembranza. Le principali strade s’illuminano con l’impianto di lampade ad arco lungo; altre lampade s’installano nelle secondarie. Si dà una migliore percorribilità anche alle strade esterne e rurali. A molte interne ripide si applicano ringhiere in ferro. S’impianta il campo sportivo e la biblioteca comunale. Si apre una latteria e l’albergo Roma. Ov’è il cinema Italia, si costruisce il ricovero per i mietitori. Non potendo istituire una sezione della cattedra di agraria per motivi economici, si apre un ufficio agrario. Il Regolamento d’igiene emanato dal Barbato, con cui si allontanano dalle strade del paese animali domestici come maiali, capre, pecore, galline, conigli è la causa occasionale della sommossa popolare del 29 aprile 1928. Occupata la sede municipale, vengono gettati dalle finestre sulle piazza libri e carte, cui viene dato fuoco.
Della Rocca Gaetano: 25 settembre-8 novembre 1929. Commissario prefettizio. Verso mezzanotte del I aprile una frana per una lunghezza di 100 metri si apre alla Portanuova e distrugge il sottostante garage della ditta Barbato. Pericolo di crollo per lo stesso arco e per le case vicine. Il danno è calcolato intorno al milione di lire. Tanto per quei tempi! Sant’Agata nel 1928 conta 6343 abitanti.
Danza Samuele: 1929-1934. Podestà. L’ll novembre 1931 s’inaugura l’acquedotto dell’Acquatorta, tre anni dopo s’inaugurano i serbatoi e la rete urbana di acqua potabile. Il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930 causa danni agli edifici, 6 vittime e vari feriti. Nel 1932 si inaugura un servizio noleggio automobilistico, autista Fredella Donato. Nel mese di aprile dello stesso anno, in occasione della festa degli alberi, si piantano 4000 piante tra acacie, oleandri, olivastri, olmi, lauri, per migliorare l’aspetto paesaggistico. Al largo della Croce si pianta un albero in memoria di Arnaldo Mussolini. Nello stesso anno s’istituisce la festa dell’emigrante e l’ufficio postale viene riconosciuto di I classe. A settembre si tiene il raduno fascista di propaganda agraria. Prefetto, federale, direttore tecnico dell’ispettorato provinciale sono accolti da imponente cavalcata.
Barbato Francesco: 1935-1938. Podestà. La scuola elementare nel 1935 diviene autonoma (prima dipendeva dalla direzione didattica di Candela). Ai sensi del D. L. del 3 giugno 1038 n. 928 sollecitato dai cittadini, il Barbato avanza domanda d’istituzione della scuola media a Sant’ Agata di Puglia, con l’auspicio che “si sfollasse l’artigianato” che ha “assunto notevoli proporzioni” e può causare una disoccupazione precoce. L’IRIM (Istituti Riuniti Istruzione Media) impianta tre classi per l’anno scolastico 1938-39.
Volpe Alfonso: 1939-1940. Podestà, segretario politico del Fascio, presidente della Congrega di carità. Mette in atto numerose opere assistenziali.
Mele Domenico: 1941. Commissario prefettizio in sostituzione di Volpe Alfonso, richiamato alle armi.
Del Buono Claudio: 1942. Commissario prefettizio, sempre in sostituzione di Volpe Alfonso.
Barbato Ascanio: nominato commissario dal prefetto nel settembre 1943. Nei locali scolastici di S. Maria delle Grazie si ospitano numerosi sfollati provenienti soprattutto da Foggia, città bombardata, per cui l’anno scolastico non ha inizio regolare. Il 10 settembre arrivano a Sant’Agata i tedeschi, il 29 gli anglo americani. Nel bombardamento aereo del 27 settembre perdono la vita due santagatesi. S’istituisce la scuola media come sede staccata del regio liceo ginnasio di Foggia, grazie all’interessamento del sindaco, di don Remigio Cela, del Comitato di liberazione, di altri cittadini, di Giovanni Cutolo, capo divisione presso il ministero della Pubblica Istruzione. Molte le iscrizioni. Agli esami su 144 esaminandi, 87 vengono dai comuni di Ascoli, Candela, Accadia, Anzano, Monteleone, Deliceto, Castelluccio dei Sauri.
Mele Domenico: nominato sindaco il 14 settembre 1944. La popolazione è provata dalla terribile esperienza della II guerra mondiale.
Viola Giuseppe: 1945. Difficile la ripresa morale e materiale dai danni bellici.
Cavaliere Gerardo: 1946-1950. Il 2 giugno 1946 si vota per il Referendum istituzionale e per eleggere i deputati all’Assemblea costituente. I risultati del Referendum sono a vantaggio della monarchia, cui vanno 2472 Sì contro i 1378 voti a favore della repubblica. Per la Costituente vince il partito della Democrazia cristiana che ha 1769 voti, seguito dal partito socialista con 1087 voti, dal Fronte dell’Uomo qualunque con 520 voti, e del partito comunista con 216 voti. Il 18 aprile 1948 si tengono le elezioni politiche. I maggiori consensi alla lista Combattenti e Reduci.
Rossignoli Alfonso: 1951-1952. Commissario prefettizio.
Del Buono Scipione: 1952-1955. E’ della lista della Democrazia Cristiana. Per dare lavoro ai disoccupati, si mette in atto un piano occupazionale che prevede opere per migliorare le strade ed il rimboschimento del Monte della Croce e altre aree, come le Coste sotto il Castello. Nel 1950 si avvia la costruzione del Convento dell’Annunziata e dell’annnesso Collegio Serafico, grazie ai benefattori Rocco e Gennaro Fredella. Dopo 144 anni, nel 1953, ritornano a Sant’Agata di Puglia i Francescani conventuali.
Nova Claudio: 1956. Democristiano.
Azzarito Rocco: 1957-1960. Sindaco di coalizione comunista e socialista. Continua massiccia l’emigrazione verso il Nord Italia ed i Paesi stranieri. Il 3 gennaio 1960 s’inaugura la Casa della Madre e del bambino.
Barbato Ascanio: 1961-1964. Democristiano. Nel 1963 viene demolito il convento di S. Carlo, che fu dei Francescani riformati. Al suo posto si costruisce il campo sportivo.
Azzarito Rocco: 1965. Sindaco di coalizione comunista e socialista.
Russo Leonardo: 1966-1971. Nel 1971 si abbatte il vecchio fabbricato del Municipio per costruire l’attuale. Nel 1978 firma gli atti il Commissario prefettizio Lucarelli Mario. Da settembre 1971 a giugno 1972 ricopre la carica l’assessore anziano Longo Leonardo Antonio. Il 2 giugno 1972 s’inaugura il nuovo monumento ai caduti, opera dello scultore sanseverese prof. Luigi Schingo.
Iuspa Francesco: 1972-1975. Sindaco di coalizione democristiana e comunista.
Russo Giovanni: 1976-1983. Democristiano. Completa i lavori della scuola media “A. Salandra”. Per migliorare la percorribilità all’interno del paese e far arrivare le automobili in molte strade si sostituisce la pavimentazione e si eliminano dislivelli e gradini. Si realizzano lavori di ristrutturazione di alcuni locali dell’ex monastero di S. Maria delle Grazie per l’albergo-ristorante “La cisterna”.
Mele Lino: 1984-1999. Alle elezioni vincono le liste civiche (partito Comunista e indipendenti). Si eseguono lavori di ristrutturazione dei locali del cinema – teatro e della Biblioteca comunale. Si realizza il plesso per la caserma dei carabinieri.
Cristiano Vito Nicola: 1999-2009. Alle elezioni vince la lista civica. Si acquista il Castello, si mettono in atto progetti per il sociale, il recupero del Centro storico e del castello per il lancio turistico del paese che merita la Bandiera arancione.
Russo Lorenzo: 2009 - a oggi 15 Maggio 2014 Lista civica.
Gino Russo eletto il 25 maggio 2014
Dora Donofrio Del Vecchio