l’architetto della Casa del S. Cuore di Gesù
Beniamino Natola nacque a Foggia il 4 dicembre 1887, da Pietro e Vincenza Frigerio.Frequentò le scuole nella sua città. Per frequentare la Reale Accademia delle Belle Arti si trasferì a Roma, ove conseguì la maturità d’arte. Ebbe come maestri Giulio Monteverde ed il pittore Vincenzo Luigi Ierace. Per perfezionarsi nella scultura lignea, frequentò l’accademia Ligustina a Genova, ove conobbe padre Giovanni Semeria, con cui strinse una solidissima amicizia. Nel 1909 il Nàtola ritornò a Foggia. Qui divenne amico di padre Pio, giovanissimo, con il quale s’incontrava nella Chiesa delle Croci. Nel 1912 sposò Maria Assunta Nardino, da cui ebbe un figlio, Beniamino, chiamato Mino. Aveva lo studio in Via del Sole n. 47, successivamente ai numeri 17 e 17 bis. Nel 1943, a causa della guerra, fu costretto a lasciare Foggia ed a trasferirsi a Troia, ove rimase per tre anni. Ritornato a Foggia aprì lo studio in Corso Garibaldi 209. Morì a Foggia, in una baracca nel rione Candelaro, nel 1972, all’età di 85 anni, tra gravi ristrettezze economiche. Il Nàtola è stato un artista versatile e fecondo da giovanissima età. Oltre che scultore e architetto, fu valente pittore e la sua scuola fu frequentata anche dall’architetto Gino Marchitelli di Sant’Agata. La sua opera pittorica più significativa è nel palazzo Guardialombarda a Napoli, in cui sono dipinte scene che si ispirano agli “Amori degli angeli” di Th. More. Con le sue opere il Natola ha partecipato agli avvenimenti storici, sociali, religiosi ed anche politici di oltre sette decenni del 1900. Tra gli anni 1930-1950 realizzò molte opere nella provincia di Foggia. Realizzò statue, medaglioni, targhe, calchi, ritratti a grandezza naturale, opere in bronzo, marmo, legno, gesso, pietra serena, monumenti ai caduti a Stornarella, Manfredonia, Anzano di Puglia, targhe nei cimiteri di Foggia, Manfredonia, San Severo, Troia, cappelle funebri. Tra i monumenti da lui realizzati, citiamo quello dedicato a Mazzini (Buenos Aires), a Bellini (Catania), a Vittorio Emanuele III (Bologna). Nel 1931 con l’architetto inglese J.L. Gleave vinse il consorso per realizzare il mausoleo da dedicare a Cristoforo Colombo a Santo Domingo. Purtroppo delle numerose opere realizzate dal Nàtola molte sono andate distrutte durante i bombardamenti del 1943.
Mons. Donato Pagano e Beniamino NatolaMonsignor Pagano conobbe il Nàtola nel 1918 a Foggia, tramite il direttore de “La Capitanata”, il prof. De Gennaro. Il Pagano e il Nàtola s’incontrarono successivamente a Sant’Agata, s’intesero e poterono stendere un contratto per il progetto della “Casa”. L’esecuzione del progetto richiese sette mesi di assiduo lavoro. L’architetto lo plasmò in argilla, poi in scagliola modellata in argilla e lo dipinse con colori ad olio. Da questo bozzetto nacquero sette tavole di disegni in scala dell’interno e dell’esterno dell’edificio, e sette disegni su carta lucida, diverse copie fotostatiche, l’ingrandimento fotografico ed il clichè della stampa delle oltre 15.000 cartoline illustrate che servirono per pubblicizzare l’opera e raccogliere il denaro necessario per la costruzione. L’ingrandimento fotografico, realizzato dal fotografo G.B. dei baroni Lentini di Foggia, fu donato al sindaco di Sant’Agata, Francesco Barbato, per essere esposto in una sala del municipio; le fotografie e le cartoline illustrate servirono per formare l’opinione pubblica e per raccogliere fondi. Il bozzetto fu esposto nella chiesa di S. Angelo per tutto il tempo dei lavori di costruzione della “Casa”.Per consegnare il tutto a monsignor don Donato Pagano, il Nàtola raggiunse con il treno da Foggia la stazione di Candela. Qui non trovò mezzi automobilistici per arrivare a Sant’Agata. Un carrettiere con un carretto carico di sacchi di sale ed altra roba accettò di condurre la cassetta, i disegni, il pacco delle cartoline in paese che l’architetto raggiunse a piedi. La sera il Nàtola presentò ai santagatesi ch’erano nel circolo dei “signori” il progetto della “Casa”. Ma proprio un sacerdote, allontanandosi, sottovoce disse: “Poveretto: vedrete che questo andrà a finire nel manicomio di Aversa”. Due persone accompagnarono l’architetto a casa di mons. Pagano, al quale consegnò tutto il materiale.Fu il Natola a scegliere il luogo su cui costruire la Casa del S. Cuore. Scrive a mons. Pagano:
“Non ricordo con certezza se nel citare il luogo scelto al sindaco, dissi sotto la Chiesa di S. Andrea o di S. Rocco...Infine, il punto per edificare l’opera mi piacque, e prima delle ore 8, glielo comunicati al sindaco in casa sua che, a quell’ora era ancora letto, il quale mi accolse nella stanza da letto; gli esternai il punto del suolo adatto, capì subito e mi disse: professore, venga a mezzogiorno sul municipio. Infatti, a mezzogiorno il sindaco di Sant’Agata cavaliere ufficiale Francesco Barbato, pacioccone e simpatico, mi consegnò la deliberazione del suolo scelto che consegnai a lei la mattina stessa”.
Beniamino Nàtola “fu un artista di grande fede, “vero cultore dell’arte, dall’ingegno pronto, dalla fertile fantasia, amante della famiglia e della sua arte cristiana scevra di ciarlatanismo”.Molto impegno egli profuse per la costruzione della “Casa”. Fu prodigo di consigli, si adoperò per procurare materiale ed offerte e, grazie alle sue conoscenze, per agevolare pratiche e concessioni. Condivise ansie e timori con il Fondatore, lo sostenne nei momenti di crisi, che furono tanti. Gli fece conoscere padre Semeria, ora Servo di Dio, che tanto bene procurò alla Casa del S. Cuore con conferenze, scritti, offerte e suggerimenti.
Padre Semeria vide la mano della Provvidenza nell’incontro tra “l’artista credente e il prete zelante...un binomio magnifico”. Egli scrive:
“Nàtola è uno scultore, ma come tutti i veri artisti non si circoscrive in una sola forma dell’arte universale. Da tempo il suo sogno era un edificio sulla cui facciata egli avesse potuto svolgere sinfonia sacra, cristiana. Non chiedeva denaro per sé, chiedeva libertà di concezione e di attuazione...E che cosa non hanno escogitato tra lui e il prete per fare bene, per fare presto, per spendere poco?...Egli è che i due apostoli hanno trascinato anche questi operai di Sant’Agata, anime semplici e nobili – eredi di quei muratori medievali, di quelle fratellanze e maestranze che avevano dei sani orgogli cavallereschi”
Nella costruzione della Casa del S. Cuore non tutto fu realizzato come progettato dal Natola, e di ciò l’architetto se ne dolse. Per esempio, non fu realizzato il gruppo scultoreo del “S. Cuore ed i pargoli” o “Charitas Christi”, che doveva essere collocato ove ora è la statua del Redentore, in cima all’edificio, e che era presente nel bozzetto; nel prospetto furono cambiate le ringhiere dei balconi che nel progetto erano in cemento armato, mentre nell’esecuzione furono definitivamente messe in ferro. Inoltre, l’artista lamentava un danno all’immagine dell’edificio per le costruzioni aggiunte a destra ed a sinistra.A Sant’Agata il Nàtola ha realizzato in marmo di Carrara la mensola della Madonna di Pompei nel 1919, quattro puttini per il tabernacolo del SS.mo Sacramento, la statua lignea di S. Michele Arcangelo per la chiesa parrocchiale omonima (quella che ora di ammira è in cartapesta), i capitelli, tutte le parti decorative e la chiave centrale del portone della “Casa del S. Cuore di Gesù”, il progetto della stessa che, allo stato attuale della ricerca, risulta l’unico edificio da lui progettato. Elenco parziale delle opere di Beniamino Natola realizzate dal 1907 al 1967: Mater purissima, gesso, 1907; Lucia nel delirio, terracotta, Roma, 1911; Primogenito, bronzo, famiglia Cheli, Roma, 1911; E. De Amicis e le sue opere, gesso, Roma, 1911; Tra riso e pianto, marmo, famiglia Masselli, S. Severo, 1911; Tra riso e pianto, bronzo, famiglia Danza, Foggia, 1911; Prime note, terracotta, 1911; Ritratto anonimo, marmo, 1911; Al Padre al Figlio a lo Spirito Santo, marmo cappella S. Monica, cimitero di Foggia, 1912; Lapide funebre, marmo, famiglia Del Prete, cimitero di Foggia, 1913; Mons.Vincenzo Ricotta, marmo cappella S. Monica, cimitero di Foggia, 1914; Ritratto, marmo, famiglia Cavallucci, Roma, 1914; Fra la vita e la morte, marmo, 1914; I gioielli innanzi al giurì dei porci, marmo, 1914; La scienza e il cancro, marmo, famiglia Natola, Foggia , 1914; Agricoltura, lavoro, commercio, marmo, famiglia Nàtola, 1914; Fontana per Piazza Cavour, bozzetto, 1915; S.E. Antonio Salandra, gesso, magazzini Ferdinando Viola, Foggia, 1915; Lapide funebre, marmo famiglia Montedoro, cimitero di San Severo, 1915; Lapide funebre, marmo, famiglia Tota, cimitero di San Severo, 1917; Maggiore Francesco Figliolia, marmo, famiglia Figliolia, Foggia, 1917; Lapide funebre, marmo, famiglia Santoro, cimitero di Foggia, 1918; Mausoleo funebre, marmo, famiglia Montella, cimitero di Foggia, 1918; Casa del Sacro Cuore di Gesù, Sant’Agata di Puglia, 1919; Mensola per la Madonna di Pompei, marmo, Sant’Agata di Puglia, 1919; Targa per i caduti di Poggio Imperiale, pietra serena Poggio Imperiale, 1919; Targa a Nicola De Maria, marmo Poggio Imperiale, 1919; Il morbo spagnolo, terracotta famiglia Lo Campo, cimitero di Foggia,1920; Ritratto funebre, bronzo, famiglia Mancini, cimitero di San Severo, 1920; Ritratto funebre, bronzo, famiglia Scardi, cimitero di Foggia, 1920; Ritratto funebre, marmo, famiglia Parisi, cimitero di Foggia, 1920; Ritratto funebre (1920); Marmo-targa per i caduti di Foggia (1921) marmo real Chiesa delle Croci, Foggia; Medaglione funebre, bronzo, famiglia Nannarone, cimitero di Foggia, 1921; Vincenza Frigerio, marmo, figlia Nàtola Foggia, 1921; Pietro Natola, marmo, 1921; Monumento ai caduti 15-18, marmo, Stornarella, 1924; Cristo per l'umanità, marmo, cimitero di Foggia, 1924; Il generale Tommaso, marmo, Treviso, 1925; Monumento ai caduti 15-18, bronzo, Manfredonia, 1926; Targa ai caduti 15-18, pietra serena, Manfredonia, 1926; Targa funebre, marmo, famiglia Nardone, cimitero di Manfredonia, 1926; Targa della dichiarazione di guerra e della vittoria, bozzetto, 1927; Monumento ai caduti 15-18, bronzo, Anzano di Puglia, 1927; Monumento ai caduti 15-18, bozzetto, Foggia, 1928; Fontana- pozzo di Federico II di Svevia, bozzetto, 1929; Targa funebre, gesso, famiglia Di Donna, cappella S. Antonio, cimitero di Foggia. 1929; Targa funebre, marmo, famiglia Patrichizzo, cimitero di San Severo, 1930; Volto di Cristo - Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno, marmo, federazione contro la tubercolosi Roma, 1930; Mausoleo faro a Cristoforo Colombo, marmo, Santo Domingo, repubblica domenicana, 1931; Cappella sepolcrare , bozzetto famiglia d'Alessandro, cimitero di Foggia, 1931; Giuseppe Rosati, marmo villa comunale di Foggia, 1932; Vittorio Emanuele III, marmo, 1934, Cappella sepolcrale, bozzetto famiglia Pedone, cimitero di Foggia, 1935; Cappella sepolcrare, famiglia Scardi, cimitero di Foggia, 1935; Targa funebre, marmo famiglia Di Mola cimitero di Foggia, 1936; Targa funebre (1936) marmo famiglia patriciiizzo cimitero di Foggia; Targa funebre (1936) marmo famiglia cotone cimitero di Foggia; Cappella funebre, marmo, famiglia Centuoria cimitero di San Severo, 1936; Targa funebre, marmo famiglia pellegrino cimitero di Foggia, 1936; Volto di S. Donato martire, legno Ruvo del Monte (Pz), 1936; Cristo crocifisso, marmo cappella S. Monica, cimitero di Foggia, 1937; Medaglia, argento Venezia, 1937; Cristo Crocifisso, bozzetto, 1937; Medaglia per il terzo giro ciclistico di Capitanata, oro famiglia Pedone, Foggia, 1937; Natura morta, marmo famiglia Masselli, San Severo, 1937; Targa funebre, marmo famiglia Moffa Troia, 1946; Targa funebre, marmo famiglia Menga, cimitero di Foggia, 1938; Targa funebre marmo, famiglia Berardi, cimitero di Troia, 1938; Alcide De Gasperi, marmo, 1938; A. De Gasperi, bronzo, 1938; Monumento funebre, famiglia Tozzi, cimitero di Foggia, 1939; targa funebre, bronzo, famiglia Spadaccino, cimitero di Foggia, 1939; Cappella sepolcrale, bozzetto famiglia Loiodice, cimitero di Foggia, 1940; Cappella sepolcrale, bozzetto famiglia Rotundi, cimitero di Foggia, 1940; Cappella sepolcrale, bozzetto famiglia Giuva, cimitero S. Giovanni Rotondo, 1940; Cappella sepolcrale, bozzetto, famiglia Zaccagnino, cimitero di San Severo, 1940; Aquile, bronzo, aeroporto Gino Lisa, Foggia, 1943; Cardinale Seripando, marmo Troia, 1945; Farga funebre, marmo cimitero di San Severo, 1945; Targa funebre, marmo, famiglia Loiodice, cimitero di Foggia, 1946; Targa a Giuseppe Mazzini, marmo, municipio di Lucera, 1946; Targa per i moti del 1848, marmo Lucera, 1948; Altare, bozzetto chiesa S. Pasquale di Foggia, 1948; Altare, bozzetto cattedrale di Lesina, 1948; Altare, bozzetto, cattedrale di Lucera, 1948; ) S. Donato martire, legno, Ruvo del Monte 1949; Francesco Paolo Cicolella, gesso, cinema Cicolella, Foggia, 1949; Cristina Cicolella, marmo, cinema Cicolella, Foggia, 1949; Gesù nel tempio, bozzetto, 1949; Parco giordaniano, bozzetto, 1956; Targa funebre, marmo, famiglia De Miro, cimitero di Foggia, 1958; Immacolata Concezione, marmo, 1958; Targa funebre, marmo, famiglia Marseglia cimitero di Sannicandro Garganico, 1959; Targa funebre, marmo, famiglia Chiega, cimitero di Foggia, 1960; Ritratto Umberto Giordano, gesso Museo civico di Foggia, 1961; Ritratto Umberto Giordano, gesso, Biblioteca provinciale, Foggia, 1961; Ritratto U. Giordano, gesso, Teatro comunale di Foggia, 1961; Lunetta per la cattedrale di Foggia, bozzetto, 1962; Ritratto marmo famiglia Torello, cimitero di Orsara di Puglia, 1963; Targa funebre, marmo cimitero di Altamura (Bari), 1963; Targa funebre, marmo famiglia Saracino cimitero di Troia, 1967.Bibliografia D. DONOFRIO DEL VECCHIO, La Casa del S. Cuore di Gesù in Sant’Agata di Puglia, da mons. Donato Pagano a Michele Perrone, Grenzi editore, Foggia 2020;PAOLO MUSCIO, Beniamino Natola: Indagine critico-storica di uno scultore foggiano. Tesi di laurea, Accademia Delle Belle Arti di Foggia Corso di Scultura A.A. 1999-2000, pp. 77-80;P. G. SEMERIA, Un prete e uno scultore in “L’Avvenire d’Italia”, 30 settembre 1920; G.L. CRUCINIO, Una benefica istituzione a Sant’Agata di Puglia in “Il Corriere d’Italia”, venerdì 24 giugno 1921.Un sentito ringraziamento al signor Ennio Natola, nipote di Beniamino Natola, per le informazioni datemi.