In ricordo di mio padre
Da quel che si rinviene negli scritti sul tema delle esperienze e vicende musicali del paese, mi pare che venga ampiamente riconosciuto il ruolo di mio padre Leonardo Palazzo (1906-1999) quale “animatore “ della vita musicale, sia nella veste di strumentista esecutore che di didatta.
Circa l'esperienza giovanile di violinista ricordo che mio padre serbava viva e riconoscente memoria di una esibizione, credo in occasione di ricorrenza religiosa, in duo, violino e pianoforte, con Lorenzo Danza, pianista santagatese di gran vaglia, in occasione di uno dei suoi evidentemente rari ritorni in paese ( per inciso, sarebbe opportuno, come ha giustamente rilevato Rosario Brescia - Il Santagatese 26/06/2011- onorare degnamente la memoria di questo pianista di livello internazionale e di conoscere di più la sua attività; mi chiedo se siano reperibili le incisioni).
Mi pare però che sia meno considerata la sua esperienza di maestro concertatore e direttore del corpo bandistico e poco nota la sua veste di compositore di musica per banda .
In effetti mio padre, da quel che ricordo anche direttamente, già collaboratore del maestro Fiore e successivamente del maestro De Rosa, cercò nell'esperienza direttoriale, durante gli anni '50, di mantenere l'impostazione data al corpo bandistico dal maestro De Rosa: ampio organico modellato sullo schema dell'orchestra sinfonica, repertorio ampio e impegnativo, alto livello professionale con apporto di strumentisti esterni, spesso con diploma di conservatorio, quando non di virtuosi dello strumento. Infatti ricordo con molta precisione che stimava in modo particolare un flautista di Deliceto:Vincenzo Palermo, del cui contributo si avvaleva sovente per le esecuzioni del repertorio classico ( in particolare ouvertures rossiniane: L'Italiana in Algeri, Gazza Ladra etc).
Il successivo declino delle sorti della banda di Sant'Agata, di cui si parla nelle cronache, fu conseguenza del tracollo economico finanziario, che ricordo amareggiò molto mio padre, dovendone sopportare anche un danno economico personale pur non avendo responsabilità amministrative.
Non sono in grado di entrare nel dettaglio di quelle vicende, certo però a quel tempo andava declinando la funzione della Grande Banda Musicale come mezzo divulgativo, presso le classi popolari, della musica colta, sinfonico-cameristica e melodrammatica dell'Ottocento.
Si sarebbero affermate, almeno in ambito locale, poi formazioni bandistiche più leggere, con mazziere e majorettes, tanto per intenderci.
Come compositore è ben vero che vi è memoria di una marcia brillante”Serenità”( di cui dispongo una esecuzione prestigiosa, registrata purtroppo con mezzi rudimentali, della Banda del Corpo della Guardia di Finanza) che, unitamente all'Inno del Venerdì Santo del maestro Iossa, costituisce, a quanto pare, uno dei pochi contributi rimasti nel tempo in questo campo, però occorre dire che in quel periodo mio padre Leonardo compose anche altre marce per banda: sinfoniche, militari, brillanti, di cui conservo le inedite partiture. Successivamente venuto a mancare il contatto con la banda musicale non vi fu più stimolo per la composizione. Tuttavia quando mio padre volle acquisire, sia pure tardivamente, un titolo accademico in Strumentazione per Banda, presso il Conservatorio di Foggia, nel corso delle frequentazioni con i docenti del Conservatorio, tra cui ricordo la Procaccini, si vedeva tranquillamente affidare, per la molta considerazione della sua esperienza sul campo, l'elaborazione delle partiture per i vari strumenti conoscendone non solo astrattamente le caratteristiche e le potenzialità (estensione ecc.), per cui, al di là del giudizio estetico sulle composizioni, per vero dire non molto numerose, posso tranquillamente testimoniare che padroneggiava la tecnica della scrittura della musica per organico bandistico. Tanto per quel poco che vale precisare in merito.
Naufragata l'esperienza della Grande Banda cercò di animare orchestrine “leggere”, anche per motivi di sopravvivenza, per poi abbandonare del tutto l'attività .
Negli ultimi tempi ha insegnato musica presso la scuola media di Montescaglioso (MT) alla fine degli anni '50, ed ha tenuto per più di un decennio un corso di violino presso l'Istituto Magistrale di Rionero (PZ).
Nicola Palazzo