Dall'Italia  Tue, 16 Jul 2024 11:31 La spettacolare eruzione dell'Etna vista da Bronte e Ragalna - Intorno alle 22 di lunedì 15 luglio è cominciata una nuova attività lungo le pendici dell'Etna. Una fontana di lava ha iniziato a fuoriuscire dal Cratere Voragine e ha prodotto una colonna eruttiva alta circa 6000 m s.l.m. che si è propagata in direzione Est con segnalazione di ricaduta di cenere negli abitati di Viagrande e Acicastello. 
?La fontana di lava del cratere Voragine si è gradualmente esaurita per poi cessare intorno alle 2.10 mantenendo una modesta attività stromboliana sino alle 5. 
Dal punto di vista sismico, l'ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi tra le 21:40 e l'1 ha quindi mostrato un trend in decremento e alle 5:30 ha raggiunto l'intervallo dei valori medi. Le sorgenti del tremore sono confinate nell'area dei crateri sommitali a una elevazione di circa 3 mila metri. 
    Tue, 16 Jul 2024 09:19 Il primo giorno di Vannacci a Strasburgo, il "giallo" del trolley e poi semina tutti - Con il supertrolley avanti e indietro per i corridoi di Strasburgo. Dietro, il codazzo degli euro-Patrioti e dei giornalisti. Il primo giorno del generale Vannacci in Parlamento dura un’ora. In ritardo per il traffico, a ritirare il badge non si presenta: al suo posto manda un collaboratore. Alla riunione dove si doveva discutere della sua vicepresidenza non gradita ai francesi, entra ed esce dopo appena cinque minuti. Nuova corsa veloce e via verso la riunione del gruppo, un giornalista gli urta il trolley: «Vuole rubarmelo? I francesi non hanno letto il mio libro ma adesso arriva anche la versione nella loro lingua». S’infila dentro la sala scelta dai Patrioti per l’Europa proferendo: «Passo indietro? Solo i bersaglieri non ne fanno». La riunione finisce, il trolley esce senza Vannacci, in mano a un collaboratore: il generale ha seminato il codazzo ed è sparito.    Mon, 15 Jul 2024 23:10 Crisi idrica in Sicilia, la siccità prosciuga anche il lago Fanaco: è il terzo dopo Pergusa e Ogliastro - Il mix di siccità, carenza di acqua e temperature alte in Sicilia sta assumendo l'aspetto di una crisi gravissima che incide sulla vita quotidiana di milioni di persone. La grande siccità che dura da oltre un anno ha portato alla scomparsa di un altro invaso, il lago artificiale Fanaco

Si trova nel territorio comunale di Castronovo di Sicilia, nel Palermitano. Dopo la scomparsa del millenario lago di Pergusa (nell'Ennese) -unico lago naturale- si assiste al prosciugamento del lago artificiale dell'Ogliastro (tra l'area Ennese e quella Catanese) ed a quello del Fanaco- il che accentua la crisi idrica-. 

Prosciugati anche tratti del più grande fiume siciliano, il Simeto. Per comprendere bene quello che sta avvenendo in Sicilia, occorre porre mente ai nuovi dati del report dell’Autorità di Bacino del Distretto idrografico regionale. Negli invasi isolani i milioni di metri cubi davvero utilizzabili -su un totale attuale di 267 milioni - sono solo 121 milioni. Ben 33 milioni di litri in meno rispetto al mese precedente, in percentuale si tratta di un meno 21%

Se si fa il parallelismo con il mese di giugno dell'anno precedente (già in piena siccità) la diminuizione sale al 50%. In totale in un anno in tutti gli invasi isolani si è avuta una perdita di 261 milioni di metri cubi. Altro dato da record in negativo. Vi sono invasi nel Palermitano che fanno toccare il 96% in meno rispetto all'anno precedente, nell'Ennese e nel Messinese vi sono punte dell'80% in meno. Danni enormi per la natura, per l'ambiente, per l'agricoltura, per gli animali. Secondo alcune stime, solo nel comparto agricolo si rischia di raggiungere i due miliardi e mezzo di euro di danni entro fine anno se non viene invertita la rotta.

Disagi crescenti anche per le persone. Infatti accanto alla grande carenza di acqua irrigua vi è una crescente carenza di acqua potabile, a macchia di leopardo, in diverse province dell'Isola. In parecchi comuni vi è stato o vi è il razionamento dell'acqua potabile. E' probabilmente la siccità più grave in Sicilia dell'ultimo secolo, ed è sicuramente tra le più gravi allo stato attuale d'Europa. Molti agricoltori, imprenditori e cittadini si sentono abbandonati. Parecchi i raccolti perduti, vi è il progressivo abbandono di campi con differenti coltivazioni e di giardini di agrumi. Servono interventi urgenti, maggiori di quelli previsti.

    Mon, 15 Jul 2024 20:59 Camionista prende a cinghiate immigrate che si erano nascoste a bordo - Il video diffuso sui social è diventato virale: un camionista in sosta presso l'autoporto di Ventimiglia, scopre un gruppo di giovani immigrate nascoste nel suo camion, che cercavano di passare il confine con la Francia. L'uomo le fa scendere e le colpisce a cinghiate, come animali. Tutto dovrebbe essere accaduto lunedì mattina. Qualcuno ha filmato la scena con il cellulare e ha diffuso il video su Facebook, invece di chiamare la polizia.     Mon, 15 Jul 2024 18:21 Napoli, Meloni firma protocollo per rinascita Bagnoli: «Opera più ambiziosa di Europa» - (LaPresse) Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina a Napoli ha firmato il protocollo d'intesa per la rinascita di Bagnoli. L'accordo prevede una copertura finanziaria di 1,2 miliardi di euro. «L'opera di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana più ambiziosa di Europa». «La sfida - ha proseguito la premier - è trasformare un'area abbandonata e inquinata, che è stata un simbolo dell'incapacità delle istituzioni nel dare risposte, in un moderno polo turistico, balneare e commerciale all'altezza della Campania e di Napoli».    Mon, 15 Jul 2024 15:20 Le ferite dell'America. La diretta tv - Con il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana, Massimo Gaggi, Viviana Mazza, Guido Olimpio, Federico Rampini, Simone Sabattini, Giuseppe Sarcina. Conduce Maria Serena Natale.    Wed, 10 Jul 2024 09:30 Le stragi dei bambini nelle guerre d’Ucraina e Gaza: la diretta con gli inviati del Corriere della Sera - Il missile russo sull'ospedale pediatrico di Kiev, il vertice Nato di Washington e le decisioni da prendere sull'Ucraina, la guerra di Gaza entrata nel decimo mese: la diretta con l'editorialista Giuseppe Sarcina, l'inviato a Kiev Lorenzo Cremonesi, l'esperto militare Guido Olimpio. Conduce Maria Serena Natale.    Tue, 09 Jul 2024 10:42 Dazi, difesa e disciplina di bilancio: l’Europa che ci aspetta? - Federico Fubini risponde ai lettori in diretta video    Mon, 01 Jul 2024 11:08 Francia, che succede ora? La diretta video - Domenica 30 giugno 2024 la Francia è stata chiamata al voto per rinnovare  il Parlamento, dopo che il presidente Emmanuel Macron, a seguito dei risultati sfavorevoli del suo partito alle Europee, ha chiesto lo scioglimento anticipato dell'Assemblea Nazionale. L'analisi dei risultati, in attesa del secondo turno di domenica 7 luglio, con il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana, l'editorialista e vicedirettore Aldo Cazzullo, il corrispondente da Parigi Stefano Montefiori, gli inviati Alessandra Coppola e Marco Imarisio. Conduce Maria Serena Natale.    Mon, 24 Jun 2024 10:49 Ballottaggi, chi vince? - La diretta dagli studi di Corriere Tv in live streaming: il secondo turno delle elezioni comunali, l’analisi dello scenario politico con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e il vice direttore Venanzio Postiglione, in collegamento con gli inviati Virginia Piccolillo e Nino Luca e con i responsabili delle redazioni di Firenze e Bari Roberto De Ponti e Michele Pennetti. Conduce Maria Serena Natale.
Sono 105 i Comuni chiamati al voto: le sfide più attese a Firenze e Bari. Nel capoluogo toscano vince Sara Funaro - che raccoglie il testimone di Dario Nardella, eletto a Bruxelles - che correva contro l'ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. A Bari, invece, l’ex capo di gabinetto di Antonio Decaro (a sua volta approdato al Parlamento europeo), Vito Leccese ha respinto l’assalto del leghista Fabio Romito come portabandiera del centrodestra.    Thu, 20 Jun 2024 09:40 Viaggiare per stupirsi ancora - Un evento per raccontare la passione per i viaggi e cogliere le caratteristiche del turismo contemporaneo di qualità nell’epoca digitale. E’ ancora possibile stupirsi in un mondo di cui disponiamo facilmente di informazioni e di immagini per ogni luogo? Attraverso il confronto con un importante tour operator di viaggi “sartoriali” e le parole di due reportage firmati da Dino Buzzati e Alberto Moravia scopriamo che le esigenze del viaggiare non cambiano: la migliore conoscenza di sé, la scoperta dell’altro, la ricerca di nuovi orizzonti con cui confrontarsi.

Con Alessandro Cannavò, giornalista del Corriere della Sera, Federica Fracassi, attrice, ed Elisa Boscolo, CEO Boscolo Tours
    Wed, 19 Jun 2024 09:32 L’arte di raccontare un viaggio - La diretta video - Un evento per gli appassionati di viaggio con l’obiettivo di approfondire e cogliere le nuove dimensioni del viaggio contemporaneo attraverso 3 prospettive: viaggiare prima di tutto alla Scoperta di sé e del mondo ma anche alla Scoperta dell’altro e alla ricerca di Nuovi orizzonti di scoperta con cui confrontarsi.
Oggi affrontiamo il tema dell’esperienza di viaggio come incontro di culture grazie anche al ruolo di figure esperte che ne arricchiscono lo storytelling.

Con Roberta Scorranese, giornalista del Corriere della Sera, Dante Bartoli, archeologo ed esperto Kel 12 Tour Operator e Velasco Vitali, artista
    Thu, 13 Jun 2024 11:50 L’Europa che abbiamo scelto: il direttore Fontana risponde ai lettori - I risultati delle elezioni, i nuovi equilibri in Europa e le ricadute sulla politica italiana: l’analisi del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana che risponde alle domande dei nostri abbonati in diretta video. Conduce Maria Serena Natale.    Mon, 10 Jun 2024 22:57 Matteotti: un martire antifascista. Il racconto in video-animazione di Aldo Cazzullo al Festival della Comunicazione - Il 10 giugno 2024 segna la ricorrenza dei cento anni esatti dell’assassinio di Giacomo Matteotti, martire antifascista e politico che ha dato la vita per difendere onestà e democrazia, diventando riferimento della resistenza. 
Aldo Cazzullo, nella produzione video di Frame - Festival della Comunicazione realizzata a partire dall'incontro tenuto all’ultimo Salone del Libro, non solo tratteggia la figura di un uomo, ma intreccia le storie di resistenza e di antifascismo di Eugenio Montale e Filippo Turati, Adriano Olivetti e Sandro Pertini, Carlo Rosselli e Natalia Ginzburg. «Quel racconto ascoltato a Torino non poteva rimanere confinato in quella sala e in quel momento, ma merita di andare oltre» ha detto Danco Singer, direttore del Festival della Comunicazione (Camogli, 12-15 settembre). «Per questo ne abbiamo fatto un video che mantenesse la vividezza del momento, arricchendolo con un linguaggio visivo che mettesse a fuoco personaggi e concetti. Per arrivare a tutti, perché è una storia che ci appartiene e che ci riguarda».
?- Il CorriereTv ha realizzato inseme a Aldo Cazzullo una serie di nove puntate video sul centenario dell'assassinio di Giacomo Matteotti: qui il link al canale dove sono raccolte     Tue, 04 Jun 2024 13:43 Europa, perché sono le elezioni più importanti. La diretta video delle Conversazioni del Corriere per abbonati - Perché le Europee dell’8 e 9 giugno sono le elezioni più importanti? Ne parliamo, rispondendo come sempre in diretta video alle domande dei nostri abbonati, con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e con il senatore a vita Mario Monti, ex presidente del Consiglio e commissario Ue per il Mercato unico e per la Concorrenza, editorialista del Corriere oggi in libreria con «Demagonia. Dove porta la politica delle illusioni» (Solferino, 2024). Conduce Maria Serena Natale.    
Cultura, arte e musica
02/05/2012
I FRANCESCANI A SANT'AGATA DI PUGLIA DAL 1443 AL 2012
di Dora Donofrio Del Vecchio

In un momento in cui tutta la popolazione santagatese è in forte apprensione per l’annunciata chiusura del Convento dell’Annunziata e per l’allontanamento dei Padri francescani conventuali, vogliamo ricordare la loro plurisecolare presenza a Sant’Agata di Puglia.  

I Francescani a Sant’Agata di Puglia dal 1443 al 2012 

Con la Bolla del 18 dicembre 1443, indirizzata al vescovo di Bovino, mons. Pietro Scalera, papa Eugenio IV consentiva al duca Francesco Orsini di costruire in Sant’Agata di Puglia un convento per i frati francescani sul luogo ove sorgeva un’antica chiesa dedicata alla Vergine Annunziata. L’Orsini, che era prefetto di Roma e signore di Sant’Agata di Puglia, metteva a disposizione case, magazzini, orti, terreni di sua proprietà e quanto potesse essere necessario per la costruzione di chiesa e convento.

La chiesa dell’Annunziata (o “di S. Antonio”), era ubicata extra muros, a sud est della collina su cui sorge il paese. Era ad una sola navata e dalla struttura lineare, rispondente agli ideali di semplicità predicati da S. Francesco. Aveva coro, sacrestia, cappelle ed altari consacrati, di cui tre erano di ius patronato e tre rispettivamente delle confraternite della SS.ma Annunziata, del SS.mo Rosario, di S. Antonio di Padova, attive già dal 1500 (ad esse si aggiunsero, nell’800, la confraternita dell’Immacolata Concezione, nel 1881 il Terz’Ordine francescano maschile e femminile).

Il sacro edificio ha subito nel corso dei secoli molti rifacimenti in seguito a frane e terremoti. I più significativi nei primi decenni del ‘700 (fu consacrato nel 1729 dal beato mons. Antonio Lucci, vescovo di Bovino), nel 1903, nel 1920, dopo il terremoto del 1930. Nel 1937 si avviò la costruzione del campanile, progettato dall’architetto Gino Marchitelli. Nel 1972 si pose la prima pietra della nuova chiesa (si fece salva la facciata) sempre su progetto del Marchitelli, grazie all’interessamento del compianto padre guardiano Michele Massa, di p. Emanuele Popolizio e p. Bernardino Fondaco, con contributi dello Stato, del popolo e del benefattore Gerardo Maruotti di Palino. Con il tempo la chiesa è stata dotata di nuove statue e suppellettili, nuovi confessionali, di un armonium, di organo, di porte di bronzo realizzate da padre Tarcisio Pasinetti, di vetrate istoriate, di impianto di riscaldamento, di un salone per incontri culturali e di catechesi.

La chiesa dell’Annunziata, anche durante l’assenza dei Francescani in seguito alla soppressione dell’Ordine del 1809, è rimasta sempre aperta al culto ed officiata, grazie alle confraternite dell’Immacolata Concezione, di S. Antonio, al Terz’Ordine. E’ loro merito aver mantenuto vive tutte le pratiche devozionali accese dalla famiglia francescana, di aver provveduto alla manutenzione ed alla ricostruzione dei locali, alla dotazione delle campane, di aver salvato suppellettili, arredi ed archivio. E non possiamo, con le confraternite, non ricordare i sacerdoti secolari che hanno curato la chiesa e caldeggiato il ritorno dei frati, come don Raffaele Anzano, don Francesco Lavilla, don Francesco Mariconda, don Nicola Mavilia, don Francesco Fredella, don Francesco Paolo Mazzeo, don Remigio Cela, ed i numerosissimi benefattori.

Complessa è anche la storia del convento. Nel ‘500 ospitava cinque Padri e non aveva ambienti sufficienti per ospitarne di più. Fu soppresso nel 1652, si riaprì due anni dopo. Poi venne la soppressione del 1809, che chiuse anche il nostro convento ed allontanò i frati. In quell’anno venne valutato, con la chiesa, 3400 ducati, contava nove stanze di abitazione, oltre a cucina e refettorio, “magazzini”, cantina e fosse granarie. Fu assegnato al Seminario di Bovino. Gli oggetti preziosi furono riservati allo Stato, le rendite furono assegnate allo studentato dei Liguorini di Deliceto ed al collegio governativo di Lucera. Allo stesso collegio furono destinati i libri della biblioteca.

Nel 1950 il complesso conventuale fu ricostruito ex novo grazie alla generosità dei fratelli Gennaro e Rocco Fredella di Sant’Agata di Puglia, gli stessi che contribuirono alla costruzione dell’annesso Collegio serafico che ha ospitato fino a 30 fratini l’anno, dal 1955 al 1981.

Nel corso della sua esistenza il convento ha raccolto numerose testimonianze di fede, strettamente legate alle proposte cultuali francescane (S. Francesco d’Assisi, S. Chiara, S. Antonio di Padova, Immacolata Concezione, S. Maria degli Angeli, S. Elisabetta d’Ungheria) ed a devozioni rispondenti a nuove correnti spirituali o a culti locali (la Madonna di Pompei, l’Incoronata, S. Vito, S. Gerardo Maiella, S. Leonardo, P. Fasani, P. Pio). Forte impulso i Francescani hanno dato al culto mariano, come attestano anche le confraternite ed i sodalizi da loro promossi. Con particolare solennità venivano e vengono celebrate le festività di S. Antonio, di S. Gerardo e S. Leonardo.

Per la festa del Taumaturgo di Padova, il 13 giugno, si animava il paese, si abbandonavano le campagne e si interrompevano tutti i lavori; si preparavano con anticipo stendardi di paglia bianca e cappelloni carichi di gigli, oltre a monumentali “palii”, ricchi di gigli e ciliegie, che sfilavano con la processione. Molti devoti si consacravano al Santo e per voto vestivano il saio francescano; molti preparavano “il pane di S. Antonio” con farina propria o raccolta per elemosina, “pane” che distribuivano dopo la benedizione.

Nel secolo scorso lo offrivano i “Fratelli Fredella molini e pastificio”, gli stessi che si fecero carico delle spese per culto e festa.

Nel 1918 il popolo raccolto nella chiesa decise di eleggere S. Antonio patrono principale di Sant’Agata, ma non si diede mai attuazione a questo disegno.

Il forte richiamo esercitato dalla famiglia minoritica è attestato anche dai numerosi lasciti di beni mobili ed immobili (tra cui anche un mulino ad acqua), dalla scelta di molti di essere sepolti nella chiesa dell’Annunziata; dal coinvolgimento dei frati nella vita civile ed economica della comunità, partecipando alla gestione del Monte frumentario di S. Lorenzo e dei Monti di maritaggio.

E fu tale il “ruolo catalizzatore ed animatore” esercitato dai francescani, che il convento sorto extra moenia, si è trovato al centro di un popolatissimo rione, quello dell’Annunziata, detto anche “di S. Antonio”, cresciuto dal ‘600 in poi.

Ci chiediamo il perché di tanto calore intorno ai frati di S. Francesco. Perché alla loro scuola si apprendeva un umanesimo nuovo, ispirato al valore della fraternità, dell’uguaglianza fra gli uomini, dell’amore e della pacifica convivenza. Perché essi, calandosi nel concreto del contesto socio-religioso, seppero prenderne parte attiva, aiutando materialmente e moralmente, istruendo, formando le coscienze, soccorrendo nel bisogno. Durante la peste del 1656 i Padri trasformarono il convento in lazzaretto, riuscendo a contenere il contagio ed a salvare tante vite umane. Con l’aiuto delle confraternite riuscirono a coprire le varie esigenze del popolo e da religioso il loro impegno seppe farsi “storicamente sociale”.

I Francescani conventuali ritornarono a Sant’Agata nel 1953 (25 ottobre, festa di Cristo re - si è celebrato il cinquantenario nel 2003), dopo 144 anni dalla soppressione. Fu un ritorno a lungo atteso da tutto il popolo, che consentì di riprendere un dialogo mai interrotto. Arrivò un piccolo drappello (p. Bonaventura Popolizio, p. Massimiliano Amoroso, superiore, p. Giuseppe Piemontese, frate Francesco Rinaldi) che rese, operativamente parlando, più di un esercito. Si aggiunsero successivamente molti altri, tra cui i padri Bernardino Fondaco, Giuseppe Rolli, Bernardino Nonni, Alfonso Granchelli, Giuseppe Maria Sorgente, Beniamino Manzo, Michele Massa, Giuseppe D’Aprile, Lorenzo Aracri, Francesco Calderoni,  padre Eugenio.

La fraternità ritornava a Sant’Agata in un momento difficile: il paese si andava spopolando per l’emigrazione, il lavoro mancava, le ferite della guerra non erano ancora rimarginate, e dura era la ripresa. Ma loro, con quell’empito di vitalità che è propria dei Francescani, riuscirono subito ad immettersi nella realtà quotidiana, più forti che mai. Adeguandosi alla concretezza della vita e percependo i segni dei tempi nuovi, risposero con la massima efficienza alle istanze ambientali, sociali e religiose del luogo. Coinvolgendo i laici nelle loro forme di apostolato costituirono un’associazione cattolica interparrocchiale (GIAC) il 15 novembre 1953; istituirono la Giornata Pro emigrato il 29 novembre, il 9 dicembre la Milizia di Maria Immacolata e successivamente il gruppo dei Piccoli militi. Avviarono un fecondo colloquio con i giovani, incoraggiando la Compagnia teatrale, celebrando la Giornata universitaria e guidandoli verso la buona parola scritta quando fecero il “falò della stampa cattiva” sul sagrato della loro chiesa. Consacrarono Sant’Agata all’Immacolata l’8 dicembre 1954 e avviarono la peregrinatio Mariae, portando la statua della Vergine nelle carceri, nelle scuole, negli uffici, nelle case, e promovendo la recita del S. Rosario in tutte le famiglie. Il 2 febbraio 1959, centenario dell’apparizione di Lourdes, scoprirono la statua dell’Immacolata sul piazzale del convento. Portarono la loro parola di “Pace e bene” ai carcerati, cui consegnarono un gran Crocifisso. Un loro foglio, l”Eco di S. Antonio”, raggiungeva benefattori e cittadini lontani dal paese, recando note di vita religiosa, cronaca locale, ed interessanti pagine di studi francescani.

 Hanno continuato a promuovere forme di associazionismo laicale come attestano i comitati per la festa di S. Antonio e per la festa di S. Gerardo e S. Leonardo. Loro è stata la cura della chiesa di S. Maria delle Grazie di ascendenza benedettina e l’assistenza spirituale degli anziani ricoverati nella “Casa del S. Cuore” di Sant’Agata. E, quando tutti i sacerdoti secolari di Sant’Agata sono venuti a mancare e le parrocchie sono rimaste senza parroco, ecco padre Eugenio pronto ed efficientissimo a colmare anche questo grande vuoto. 

L’attività dei nostri Padri non si è mai esaurita con la predicazione né ha avuto i limiti del campanile, come documenta un convegno realizzato il 21 ottobre del 2000 per trattare un tema di grande interesse “L’amministrazione penitenziaria all’inizio del terzo millennio”. Fu un incontro di studio che riunì rappresentanti del Governo centrale, del Ministero della giustizia, della Provincia di Foggia, del Comune di S. Agata di Puglia, della Provincia dei Frati Minori Conventuali, e che raccolse ampi consensi di critica e di stampa. Ne vennero pubblicati gli Atti.

La famiglia francescana conventuale ha svolto un ruolo insostituibile nella comunità: ha evangelizzato, educato, formato coscienze,  ha assistito in periodi di calamità e contagio, ha istituito confraternite, associazioni mariane, gruppi di preghiera, il terz’ordine maschile e femminile, ha avviato e consolidato devozioni e forme di pietà radicate nella spiritualità del popolo. Il convento è stato come un faro luminoso ed ha richiamato folle di fedeli nella vicina chiesa dell’Annunziata.

Nulla i santagatesi hanno fatto mancare ai Padri, che  hanno contribuito alla loro crescita umana e  spirituale e tenuto equilibrio e pace tra i vari ceti in un ambiente in cui i bisognosi erano i più, e forti erano le tensioni di carattere sociale. 

Oggi la minacciata chiusura del convento e l’allontanamento dei frati da Sant’Agata, dopo oltre sei secoli di presenza, che solo la soppressione napoleonica interruppe in tempo di scristianizzazione, cancellerebbe dolorosamente con un colpo di spugna una storia costruita giorno dopo giorno, intessuta di collaborazione, di stima, di affetti, di rispetto, di fede, perché  la famiglia minoritica è stata ed è amata dalla comunità, per la quale i Padri hanno scritto una pagina eroica e luminosa.

Dora Donofrio Del Vecchio 

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