L'idea di realizzare un premio artistico-letterario nella città di Foggia non è certamente una novità, ma quando l'occasione è quella di celebrare un illustre uomo politico della Capitanata, non si può che ritenere l'iniziativa meritevole del più alto grado di interesse L'Università delle Tre Età di Foggia ha voluto ricorrere all'espediente del Premio per riaccendere le luci della memoria su un personaggio, che ha rappresentato a livello nazionale la nostra Terra, l'On. Avv. Stefano Cavaliere, strappato dalla vita a causa di un incidente stradale nel dicembre 2003. La cerimonia, svoltasi lo scorso 20 giugno e moderata dal Dott. Michele Campanaro, Segretario della Commissione giudicatrice, è stata introdotta dalla Prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere, Presidente dell'Unitre sede di Foggia. Dopo i ringraziamenti di rito indirizzati ai partecipanti, ai relatori, alla Fondazione della Banca del Monte di Foggia, nella persona del suo Presidente, Avv. Francesco Andretta, presso la cui splendida sala si è celebrata la manifestazione, e al Liceo Polivalente “C. Poerio” nella persona del Dirigente scolastico Prof. Graziano Infante, la Presidente dell'Unitre ha sottolineato l'importanza del premio, come occasione non solo di impegno sociale, ma anche di rispetto verso il ricordo dell'On. Cavaliere Gli interventi si sono susseguiti come da programma, con l'intervento del Dott. Carmine Stallone, Presidente della Provincia di Foggia, il quale ha ricordato la semplicità e la religiosità dell'On. Cavaliere. La sua figura di politico veniva sempre preceduta da quella dell'uomo, della persona con cui potersi confidare e cui poter ricorrere per un conforto umano, prima che istituzionale. Uomo di sani principi e di un invidiabile atletica forma fisica. C'era quella trasparenza e quella onestà intellettuale a circondare la sua figura, che difficilmente si potevano riconoscere ad altri personaggi politici. Un suo amico di Rodi Garganico, l'artista Domenico Sangillo, ne sente ancora profondamente la mancanza
A seguire, il Dott. Vito Nicola Cristiano, Sindaco di Sant'Agata di Puglia, ha testimoniato l'intenzione del Comune di nascita dell'On. Cavaliere di rendergli perenni omaggi con la ricostituzione del suo studio in una stanza del Castello imperiale. E' stata ricordata anche la serata dell'agosto 2005, quando, alla presenza del Ministro Carlo Giovanardi e del Sen. Carmelo Morra, è stata inaugurato lo studio con la partecipazione di una affollata cittadinanza accorsa nel cortile del Castello.
A tributare un profondo saluto all'On. Cavaliere è stato l'On. Avv. Vittorio Salvatori, già Sindaco di Foggia, che ha vissuto una intensa vita politica con lui, nelle fila del Parlamento italiano. La lucida, articolata, ma breve, ricostruzione del profilo dell'On. Cavaliere è stata ripercorsa affidandosi a tre aspetti della personalità dell'Onorevole: l'uomo politico, il francescano e l'artista.
Come uomo Egli ha sempre brillato per innate doti di onestà intellettuale, sicuramente frutto di una educazione dai sani valori; principi così inderogabili ed elevati, che gli sono stati sufficienti per conquistare la stima e il rispetto di tutti coloro che lo hanno incrociato sulla propria strada. Come persona, il suo nome è sempre stato associato a un dominante elemento di rigore morale e umano; solidarietà non fumosa, ma concreta, che viveva del vissuto di tutti coloro che si sono affidati a lui, mai traditi. Fondatore e Presidente per anni della “Famiglia Dauna di Roma”, camera osmotica fra la Terra di Capitanata e i colli capitolini; con quella famiglia ha costruito le fondamenta anche della propria famiglia, stabilitasi in Roma. Determinato nelle proprie idee di giustizia e di solidarietà, emergeva dal bagno di voti conquistati un giovane politico, che ha varcato la soglia del Parlamento all'età di soli trentatre anni. Difficile dargli torto nelle lucide e profonde ricostituzioni della realtà di quei tempi, allorquando prendeva la parola nelle aule parlamentari. La sua retorica politica, diversa da quella forense, che gli vedeva comunque sempre tributare la profonda attenzione di tutte le parti del giudizio, non passava inosservata, ma lasciava sempre tracce di elegante verità. Aldo Moro ne comprese subito le doti, invitandolo a partecipare nelle fila della Democrazia Cristiana, cui si avvicinò allontanandosi dal Partito Nazionale Monarchico.
La sua religiosità, l'aver conosciuto Padre Pio, hanno segnato la sua crescita morale e cristiana, cui non sapeva rinunciare. L'uomo francescano è emerso allorquando negli anni Sessanta/Settanta sentiva il bisogno di dare alla sua instancabile vita un riferimento spirituale. Non si può dimenticare neppure il suo impegno artistico, che lo ha visto ricoprire rilevanti cariche sociali nel territorio dauno, per dare lustro a manifestazioni e a incontri artistici, che guidava con quella personale capacità associativa e trascinatrice.
La serata è proseguita con la presentazione delle opere pittoriche in concorso da parte del Prof. Leonardo De Luca. Sono stati delineati i profili artistici degli autori in concorso, con rilievi critici sulle tecniche pittoriche ed espressive. La manifestazione ha raggiunto il suo culmine nella celebrazione dei vincitori. Al primo posto si è classificata Maddalena Gramma, con l'opera “Baia di Manacore”, per la sezione pittura, e Elena Rignanese, con la lirica “Tornando a casa”, per la sezione letteraria. Diverse le segnalazioni agli altri artisti che non hanno potuto purtroppo vedersi tributare alcun riconoscimento, ma che comunque hanno dato lustro alla mostra allestita al piano terra della Fondazione. Fuori concorso sono state ospitate le creazioni pittoriche di rinomati artisti locali: Onofrio Luigi Delli Carri, Nicola Gravina, Raffaele Guastamacchio, Pietro Ricucci, Francesco Saverio Russo e Franco Maruotti.